Il 28 dicembre 2023, il governo italiano ha approvato il decreto-legge Superbonus, che ha modificato alcune delle regole relative al bonus ristrutturazione al 50% e al bonus riqualificazione energetica al 65%. Una delle modifiche più significative riguarda l’esclusione dei serramenti dal bonus barriere architettoniche al 75%.
Questa decisione ha suscitato la forte reazione del settore dei serramenti, che ha denunciato l’assenza di motivazioni valide e il rischio di gravi conseguenze economiche e sociali.
Secondo l’Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy (ANFIT), l’esclusione dei serramenti dal bonus barriere architettoniche al 75% è una misura “scellerata” che rischia di mettere in serio pericolo la stabilità economica di un intero settore.
Il comparto dei serramenti, infatti, è un importante motore dell’economia italiana, con un fatturato di oltre 6 miliardi di euro e 200.000 addetti. L’esclusione dal bonus barriere architettoniche al 75%, che rappresentava una importante opportunità di mercato per le aziende del settore, rischia di provocare una forte contrazione della domanda e la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Inoltre, l’esclusione dei serramenti dal bonus barriere architettoniche al 75% è in contraddizione con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di miglioramento dell’efficienza energetica che il governo italiano si è posto. I serramenti, infatti, sono un elemento fondamentale per il miglioramento del comfort abitativo e per la riduzione dei consumi energetici.
L’ANFIT ha chiesto al governo di riconsiderare la decisione di escludere i serramenti dal bonus barriere architettoniche al 75%. La stessa richiesta è stata avanzata anche da altre associazioni di categoria e da esponenti politici.
Al momento, non è chiaro se il governo sia disposto a modificare la decisione. Tuttavia, la forte reazione del settore dei serramenti potrebbe portare a un ripensamento.