Il Superbonus 110%, la misura di incentivazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, ma con aliquote decrescenti: 110%/90% per le spese sostenute nel 2023, 70% per quelle sostenute nel 2024 e 65% per quelle sostenute nel 2025.
Questa proroga rappresenta un’importante opportunità per i cittadini e le imprese che desiderano migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni e dei propri edifici. Il Superbonus, infatti, consente di recuperare il 110% delle spese sostenute per la realizzazione di interventi quali:
- isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore o impianti geotermici;
- installazione di sistemi di schermatura solare;
- installazione di impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo;
- interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici condominiali.
Gli interventi che beneficiano del Superbonus devono essere realizzati da imprese qualificate e devono rispettare i requisiti tecnici previsti dalla normativa.
La proroga del Superbonus è stata salutata con favore da molti, anche perché ha contribuito a rilanciare il settore dell’edilizia. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2022 sono stati investiti oltre 20 miliardi di euro in interventi di riqualificazione energetica con il Superbonus.
Tuttavia, ci sono anche alcune criticità che è necessario affrontare. In particolare, la scadenza del 31 dicembre 2023 per le spese al 110% potrebbe non essere sufficiente a completare tutti gli interventi in corso. Inoltre, la complessità della normativa e le difficoltà burocratiche potrebbero scoraggiare alcuni cittadini e imprese dall’avviare i lavori.
Per superare queste criticità, è necessario che il Governo intervenga con misure di semplificazione e di potenziamento dei controlli. In particolare, è importante che vengano definiti dei meccanismi di semplificazione per gli interventi che riguardano i condomini, che costituiscono la maggior parte degli edifici interessati dal Superbonus. Inoltre, è necessario rafforzare i controlli per evitare che l’agevolazione venga utilizzata in modo fraudolento.
In conclusione, la proroga del Superbonus 110% rappresenta un’importante opportunità per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre le emissioni di gas serra. Tuttavia, è necessario che il Governo intervenga per superare le criticità che potrebbero ostacolare la piena realizzazione di questa misura.
Alcune proposte per migliorare il Superbonus
Per superare le criticità del Superbonus 110%, è possibile avanzare alcune proposte concrete:
- Allungare la scadenza del 31 dicembre 2023 per le spese al 110%. Ciò consentirebbe di completare tutti gli interventi in corso, che rappresentano una quota importante del totale.
- Definire dei meccanismi di semplificazione per gli interventi che riguardano i condomini. Ciò renderebbe più agevole e meno costosa la realizzazione di questi interventi, che sono i più diffusi.
- Rafforzare i controlli per evitare che l’agevolazione venga utilizzata in modo fraudolento. Ciò contribuirebbe a garantire la trasparenza e l’efficacia dell’intervento.
In particolare, si potrebbe prevedere un prolungamento della scadenza del 31 dicembre 2023 per le spese al 110%, almeno fino al 30 giugno 2024. Inoltre, si potrebbe prevedere l’introduzione di un meccanismo di semplificazione per gli interventi che riguardano i condomini, che potrebbe consistere nella possibilità di richiedere un unico titolo abilitativo per tutti gli interventi relativi a un condominio. Infine, si potrebbe rafforzare i controlli attraverso l’utilizzo di strumenti digitali e l’intensificazione delle attività di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Queste misure potrebbero contribuire a migliorare l’efficacia del Superbonus 110% e a garantire che questa misura possa essere utilizzata per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici.